CRVENA VODA DI JURICA PAVIČIĆ, UN GIALLO SUI TURBAMENTI DELLA STORIA E LA SOLITUDINE
“Se il giallo moderno trasmette un’immagine realistica della società e cultura di un paese, come afferma l’autore britannico Ian Rankin, e se, parafrasando l’autore di bestseller Jo Nesbo, i gialli sono spesso anche romanzi sulla solitudine, allora Jurica Pavičić, scrittore, giornalista, sceneggiatore e critico cinematografico spalatino ha scritto un libro di stampo scandinavo o anglosassone” – scrive Emir Imamović Pirke, in occasione di una sua intervista a Jurica Pavičić, autore del giallo Crvena voda/Acqua rossa, pubblicato recentemente dalla casa editrice Profil di Zagabria. “Ciò non tanto per la definizione del genere” prosegue Imamović Pirke, “quanto per la qualità narrativa con la quale racconta della società croata e delle sue solitudini, prodotto di disgrazie familiari e storiche, al punto che questo libro può essere considerato non solo un ottimo romanzo ma anche la cronaca di mutamenti che hanno spazzato via vite umane, fabbriche, tradizioni e tanto altro.”
Crvena voda/Acqua rossa inizia con la scomparsa di una giovane, ancora minorenne, da un paesino vicino a Spalato, una scomparsa che si protrae per ben ventisette anni, un periodo durante il quale svaniscono anche un paese, un sistema sociale, una cultura industriale.
Pur trattandosi di un romanzo epico, finora il più ambizioso dell’autore, che abbraccia un lungo periodo storico e una moltitudine di personaggi, “un romanzo di quelli che in Europa orientale vengono considerati grandi romanzi sulla collettività”, Pavičić afferma di aver voluto soprattutto raccontare il dramma di un ristretto nucleo familiare nel contesto di profondi mutamenti politici e sociali, rispetto ai quali esso rimane in qualche modo invisibile. Oltretutto, afferma lo scrittore spalatino, “mi interessava osservare come un evento influenzi la vita di un insieme di persone determinandone i percorsi che altrimenti sarebbero stati del tutto diversi. Se seguite 27 anni di vita di una persona o di un gruppo di persone è ovvio che il loro destino è determinato dalla politica, dall’economia e dall’ideologia.”
Tuttavia le vicende sociali e politiche, di cui Pavičić peraltro si interessa con grande impegno e partecipazione in ambito giornalistico, non costituiscono il tema portante della storia, ma sono, come lui stesso afferma, al servizio di essa, in quanto contribuiscono a renderla drammatica e intrigante.
Anche se Pavičić si considera uno scrittore ibrido che ama far coesistere diversi generi, nel suo ultimo libro, come egli stesso afferma, ha voluto “farsi colonizzare”, ovvero conformarsi maggiormente alle regole di un genere che all’estero viene considerato dominio per eccellenza di autori scandinavi, anglosassoni e tedeschi.
L'intera intervista a Jurica Pavičić si può leggere sul seguente link: http://www.forum.tm/vijesti/jurica-pavicic-ideologija-hrvatskog-nacionalizma-propali-je-projekt-6239